La mia stomia e il trattamento farmacologico

Quando si ha una stomia si è spesso soggetti a trattamento farmacologico per il controllo del dolore e per il trattamento della patologia di base o di quelle concomitanti. La presenza del farmaco nella sacca può essere preoccupante in quanto segnala l’inefficacia del trattamento in atto. Questo può succedere perché maggiore è la parte di intestino rimosso, maggiore è il rischio di non assorbimento del trattamento farmacologico. Spesso quindi si possono avere difficoltà nell’assorbimento dei farmaci assunti oralmente e nell’ottenere il massimo beneficio da essi.
Per questo è consigliabile utilizzare farmaci a rapido assorbimento come quelli sotto forma di soluzione, sospensione, capsule di gelatina o compresse non rivestite.
In via generale è utile ricordare di:
- informare il medico per problemi dopo l’assunzione di farmaci o sulla presenza di residui di medicine nella sacca;
- non schiacciare le compresse, perché potrebbero causare disturbi gastrici, intestinali o inattivare il farmaco.
Diversi studi di farmacovigilanza hanno rivelato che numerosi farmaci determinano cambiamenti nella motilità intestinale: la stitichezza e, soprattutto, la diarrea possono essere fastidiose e preoccupanti per i pazienti con stomia. Per chi ha un’ileostomia, la dissenteria a seguito dell’assunzione di farmaci risulta particolarmente pericolosa, dato che aumenta il rischio di disidratazione.
È perciò fondamentale spiegare dettagliatamente al medico curante la propria stomia, in modo da individuare il trattamento farmacologico a voi più idoneo.
Infermiere stomaterapista presso l’Unità Operativa di Chirurgia Generale d’Urgenza, Traumatologia e Week Surgery dell’ospedale San Raffaele di Milano. Nel 2016 acquisisce il Master di 1° livello in Stomaterapia e Incontinenze presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Brescia. Attualmente collabora presso l’ambulatorio di riabilitazione dei pazienti stomizzati del l’IRCCS Ospedale San Raffaele di Milano.